Frascarolo

L’Abbazia Santa Maria di Acqualunga

L'abbazia di Santa Maria di Acqualunga
L’abbazia di Santa Maria di Acqualunga
17/09/2022

Il complesso abbaziale viene fondato nel 1180 da Ascherio, abate del monastero cistercense di Rivalta Scrivia; la struttura è formata dalla chiesa romanica a tre navate, dal monastero con un chiostro cinquecentesco e dal retrostante cascinale rurale. Nel 1459 vi diventa abate il nobile senese Francesco Todeschini Piccolomini, che nel 1503 viene eletto Papa Pio III. Nel 1530 l’abate di Acqualunga, il nobile pavese Galeazzo Pietra, è nominato primo Vescovo di Vigevano. Da quel momento i destini di Acqualunga sono uniti a quelli della nuova diocesi vigevanese, in quanto, con lettera apostolica del 1 maggio del medesimo anno, il Vescovo procura che il titolo e i beni dell’abbazia siano uniti in perpetuo a quelli del vescovado di Vigevano.

Del periodo medievale si conserva la chiesa abbaziale, che presenta i tipici tratti architettonici dello stile cistercense (chiesa orientata, abside a terminazione piatta). Si segnala la struttura esterna dell’abside, riportata all’originario splendore nel corso di un importante restauro promosso dalla diocesi, compiuto tra il 2005 e il 2009, che ha restituito dignità al prezioso edificio. L’interno presenta una decorazione del XIX secolo in stile gotico fiammeggiante.

Il complesso monastico cistercense non esiste più, o almeno è inglobato parzialmente nel caseggiato padronale costruito nel sec. XVII come residenza estiva dei vescovi e abitazione del fittabile della proprietà. La struttura odierna, privata, fu rimaneggiata nel corso dell’ottocento dai nuovi proprietari, che nel secolo scorso donarono la chiesa alla diocesi e il complesso con la proprietà terriera all’ospedale San Martino di Mede. L’abitazione che fu del parroco giace attualmente diroccata, insieme all’antico mulino, agli imponenti fienili e alle case dei salariati ora abbandonate per il progresso del mondo agricolo, che non ha risparmiato questo lembo senza tempo di Lomellina.